“Armi, Acciaio e Malattie” è uno di quei libri che rimpiango di non aver letto da bambino. Mi chiedo solo perché non lo mettano obbligatorio tra i libri dell’estate prima dell’ingresso al liceo. Riassume in 300 pagine tutte le tematiche che poi verranno approfondite tra storia, geografia, ecologia, economia, fisica, biologia. Avrei sognato di avere un professore come Jared Diamond, capace di comprendere, collegare e intrecciare assieme le varie cause alla base dell’evoluzione umana.
Il primo navigatore inglese ad avvicinarsi alla Nuova Caledonia fu James Cook (1728-1779) durante il suo secondo viaggio nel Pacifico; fu lui a dare l'attuale nome alla Grande Terra come rievocazione della Scozia che in latino suona come Caledonia. [...]
Il termine "kanak"è di origine polinesiana e indica l'uomo; il termine fu utilizzato da mercanti e esploratori a partire dal XIX sec per indicare le popolazioni dell'area melanesiana e ebbe un termine sempre più peggiorativo perché era relativo a coloro che lavoravano sulle navi, nelle miniere, piantagioni, e così via.
L'esposizione temporanea "Kanak. L'Art est une Parole" al Musée du Quai Branly è creata sotto forma di Grande Casa, tipica dei kanak: all'entrata abbiamo delle statue in legno che rievocano i defunti e manifestano la loro presenza tra i vivi, accompagnati dal suono del flauto, interpretazione del canto del mondo antecedente alla parola. Nel cammino circolare della mostra, si entra e si esce accompagnati da queste statue; i titoli delle sezioni sono delle parole o delle figure in lingua ajië, una delle 28 lingue comuni. [...]
Viaggiando attraverso civiltà così differenti dalla nostra viene spontaneo talvolta chiedersi quali siano i loro concetti di sacro e profano nella vita quotidiana.
Non esistono rintocchi di campane riecheggianti nel trambusto della vita cittadina, né lontani echi domenicali di chiamata a raccolta che simboleggino le antiche tradizioni spirituali di cui è intrisa la nostra vita sociale.
Là ci sono i tamburi, e un mondo che da bambini ci hanno insegnato remoto nel tempo e nei luoghi.
La ricerca sul campo consiste nel passaggio dall’esperienza personale alla creazione di documentazione; l’etnografo è dunque un testimone e produttore di documenti che contengono informazioni nuove sui processi sociali e culturali. Nell’articolo iniziale avevo accennato della ricerca sul campo parlando di Franz Boas e Bronislaw Malinowski. [...]
[...] La cosiddetta ricerca sul campo è stata mossa in primis dall’antropologo Franz Boas (1858-1942) con lo studio del Potlach negli eschimesi Kwakiutl, abitanti della costa pacifica nella Colombia Britannica in Canada. Il Potlach è un cerimoniale per accedere ad un cambiamento di status, cioè il prestigio sociale si acquista donando: la dimensione sociale sottomette quella economica. [...]